giovedì 5 maggio 2011

Rieccomi qua, dopo essere sopravvissuta all'esame di anatomia ho deciso di riniziare a scrive il blog... Oggi voglio concludere con le bevande calde parlandovi di quella che io preferisco di più: il tè. Io bevo almeno una tazza di tè tutti i giorni, a caloziane. Personalmente preferisco il tè classico ma ce ne sono dei più svariati e curiosi tipi :  all'arancia alla liquirizia, all' amerana e così via. Sicuramente quando ho iniziato a parlarvi di tè caldo vi è subito venuto in mente il tè iglese quello bevuto alle 5 di pomeriggio con amici e pasticcini... Ma in realtà la sua storia ha origini molto antiche e molto lontane dall'Inghilterra... vediamo un pò...

Stoira del te
Il tè è una delle bevandè più antiche che ci siano. La sua storia inizia in Cina moltissimi secoli fa. Come tutte le storie antiche sull'origine ci sono più teorie. TEORIA CINESE: Secondo la leggenda cinese, l'imperatore Chen Nung (Shen Nung), detto il Divino Mietitore per l'impulso da lui dato all'agricoltura, era così fiscale per il rispetto dell'igiene che non beveva altro che acqua bollita e aveva ordinato ai propri sudditi di attenersi allo stesso precetto.
Un giorno, nell'anno 2737 a.C., mentre l'imperatore era seduto a riposare all'ombra di un albero di tè selvatico
, una leggera brezza fece cadere alcune foglie di tè all'interno dell'acqua messa a bollire e essa aveva assunto un invitante color oro. La curiosità prevalse e il grande imperatore assaggiò per la prima volta la deliziosa bevanda chiamata poi tè. Dopo averla bevuta si sentì preso da un benessere indicibile e volle conoscere meglio l'albero che aveva prodotto quella foglia meravigliosa e benefica, favorendone così l'uso e la coltivazione. Ecco nascere l'uso del Tè.TEORIA INDIANA: Per gli Indiani invece a scoprire il tè fu
Bodhidarma figlio del re delle Indie Kosjuwo. Sotto il regno dell'Imperatore Xuanwudi, questo venerabile principe venne in Cina per raggiungere il regno Wei del Nord. Predicò il buddismo e raccomandò la meditazione, la cultura dello spirito e il superamento di tutte le illusioni materiali per la salute dell'anima.
Bodhidarma aveva fatto voto di non dormire durante i sette anni della sua meditazione, ma dopo i primi cinque anni fu assalito dal torpore e dalla sonnolenza e quasi istintivamente raccolse delle foglie da un cespuglio vicino e masticandole recuperò le forze e riuscì a concentrarsi di nuovo. Ovviamente si trattava di tè.
I buddisti giapponesi hanno apportato una variante particolare a questa leggenda. Essi raccontano che Bodhidarma dopo tre anni d veglia ininterrotta si lasciò prendere dal sonno sognando di alcune donne che aveva amato in gioventù. Ma al suo risveglio era furioso per la sua debolezza e per punirsi si tagliò le palpebre e le sotterrò. Ripassando dopo qualche anno nello stesso luogo si accorse che dove aveva seppellito le sue palpebre era cresciuto un arbusto selvatico le cui foglie producevano una bevanda meravigliosa che donava forza e aveva la proprietà di aiutare a mantenere gli occhi aperti durante le lunghe veglie di meditazione. La raccomandò ad amici e discepoli e così nacque l'uso e la coltivazione del tè.

Comunque sia l'origine è certa in Cina, poi i poretoghesi lo portarono in Europa. Qui ebbe un immediato successo: divenne dapprima popolare in Francia ed in Olanda, poi (forse intorno al 1650) ebbe diffusione anche in Gran Bretagna. Alexandre Dumas padre disse che fu nel 1666, sotto il regno di Luigi XIV, che il tè, dopo una opposizione non meno viva di quella sostenuta nei confronti del caffè, s'introdusse in Francia. In seguito entrò nelle consolidate tradizioni inglesi. I ricchi e gli aristocratici lo sorbivano da porcellane cinesi e in tazze piuttosto piccole, mentre gli altri ricorrevano alle mug, tazza in ceramica comune, più capiente e senza sottotazza. Il consumo in Gran Bretagna è cresciuto moltissimo tanto che si può parlare del tè come bevanda nazionale inglese, consumata varie volte al giorno e in miscele di diverse qualità, più forte al mattino detta English Breakfast e più leggera al pomeriggio (Traditional Afternoon).


Insomma grande varietà, grande storia. Io voleglio ricordarvi un fatto che riguarda la storia del tè e che mi ha sempre colpito molto sin dall'elementari:  siamo nel 1773 nel porto di Boston i rapporti tra inglese e mairicani sono tesissimi. A Londra si era  da poco deciso di affidare il monopolio del tè alle Compagnia delle Indie Orientali, emarginando così i commercianti americani. Un gruppo di colonomi tavestiti da indiani prese d'assalto una nave della Compagnia ormeggiata a Boston. Al grido di niente Tasse i coloni gettarono in mare tutto il carico di tè. Quello che passo alla storia come " Boston the party " fu uno dei primi atti di rivolta per l'indipendenza.


Bè direi che ho poco altro da aggiungere, vi saluto e vado di là a gustarmi una buona tazza di tè, alla prossima.

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